Lunedì 6 giugno a museo Santa Caterina a Treviso, si è tenuto l’evento dal titolo “Imprese e Cultura: opportunità e risorse per partnership innovative” centrato sull’innovazione del rapporto tra cultura e imprese, un tema molto caro ad AIKU, a cui sono stati invitati gli imprenditori del Veneto.
Il rapporto tra l’università e le aziende
AIKU è un centro operativo promosso dall’ Università Ca Foscari, che nasce per promuovere il trasferimento delle ricerche elaborata dall’Università ai fabbisogni di creatività e innovazione provenienti dalle realtà produttive.
AIKU agisce rispondendo a bandi nazionali ed europei con progettualità innovative e offrendo servizi nel campo del management delle organizzazioni culturali e creative, della cultura e dei musei d’impresa, delle politiche a base culturale e dell’interazione tra cultura e trasformazioni tecnologiche ed ambientali.
All’ evento, presieduto dal prof. Fabrizio Panozzo, Venice School of Management, centro Aiku – Arte Impresa Cultura, ha partecipato anche la prof. Marta Gasparin, della Copenhagen Business School, Department of Business Humanities and Law.
L’ obbiettivo su cui da alcuni anni lavora Aiku è quello di superare il modello tradizionale di filantropia in cui le imprese sono sostenitrici delle attività culturali attraverso donazioni finanziarie o sponsorizzazioni per creare invece partnership innovative in cui enti e aziende si incontrano come partner paritari, ciascuna portando competenze, abilità e risorse uniche, creando identità organizzative più autentiche, migliorando il coinvolgimento della forza lavoro, favorendo le connessioni con la comunità ed esprimendo quindi la loro responsabilità sociale.
Arbos esempi di partnership innovative
Tra gli imprenditori è stato invitato come relatore anche Sergio Paolin per raccontare l’esperienza di Arbos, come esempio di azienda impegnata attivamente da sempre nella creazione di partnership innovative con il mondo della cultura e dell’arte.
Arbos sostiene da sempre che per l’impresa il problema oggi non è più quello di produrre “oggetti”, perché la merce scarsa non sono i prodotti, ma il senso, l’informazione, la comunicazione, realtà astratte. Per questo motivo fin dalla sua nascita Arbos si è impegnata ad avviare collaborazioni con il mondo dell’arte e della cultura.
Dal rapporto di duplice scambio e di coinvolgimento di chi opera all’interno di queste due realtà, si possono creare nuovi modelli di riferimento per una cultura e un’economia che necessitano di nuovi stimoli vitali. Un’economia che sappia fare cultura attraverso la produzione ed una cultura che sappia diffondersi attraverso i prodotti di consumo quotidiano.
Come esempi significativi, Paolin ha presentato, fra tutte, le collezioni museali Remondini, Orto Botanico e Zucchi, le collezioni “Quaderni”, “Quaderni/Disegni” e “Il fare dell’arte”: esempi di come queste partnership innovative possano creare oggetti di consumo di grande valore estetico e simbolico configurando al contempo nuovi modelli di business.